L’obbiettivo della Masterclass è costruire un reportage fotografico su una delle problematiche più attuali del nostro tempo: il riciclo e la generazione di nuova materia prima. In questo caso l’ambito è quello della moda, settore in cui il riciclo del filato è una delle fasi più importanti, ed in cui Rifò rappresenta il marchio che fa del riciclo del filato l’unica base per la sua produzione.
Attraverso la nostra masterclass sarà possibile entrare in luoghi produttivi normalmente chiusi al pubblico, per vedere e documentare il lavoro di uomini e donne delle industrie pratesi coinvolte nella filiera. Avremo l’opportunità di vedere da vicino processi e macchinari in un contesto produttivo, e conoscere quali sono le varie tipologie di materiali tessili idonei al riciclo, come si ottiene la nuova materia prima e cosa è necessario per confezionare un capo di tessuto riciclato.
Potrete scattare tutte le immagini necessarie a descrivere ogni fase, grazie alla disponibilità che siamo riusciti ad ottenere dalle strutture che visiteremo, in modo da costruire un reportage efficace e completo con l’aiuto del fotografo docente.
Questa masterclass di fotografia di reportage dedicata alla moda circolare offre l’opportunità di immergerti in un viaggio visivo e narrativo attraverso il cuore pulsante di un sistema produttivo sostenibile. Grazie alla preziosa collaborazione con Rifò, brand che incarna i valori dell’innovazione responsabile, esploreremo le tappe fondamentali di un ciclo virtuoso che trasforma scarti tessili in creazioni di straordinaria qualità e significato.
Affronteremo un percorso immersivo che ci porterà a documentare il dialogo tra tradizione artigianale e tecnologie moderne, tra mani esperte e macchinari all’avanguardia. Avremo la possibilità di fotografare l’essenza di un’industria che non solo crea, ma rigenera, raccontando storie di materiali che rinascono e si trasformano in nuove possibilità.
Guidati dal fotografo docente, apprenderete come costruire un reportage visivo capace di emozionare e far riflettere, mettendo in connessione estetica e contenuto. La sessione finale di editing permetterà di perfezionare la selezione degli scatti, trasformandoli in un racconto coerente che amplifichi il messaggio della moda circolare.
Ore 8:30 ritrovo presso PrismaLab.
Il ritrovo è fissato ad un orario mattiniero, per via dei tempi di trasferimento da uno stabilimento all’altro, ma soprattutto per consentire a tutti di trascorrere il tempo necessario per ottenere gli scatti desiderati in ogni ambiente che visiteremo.
Il primo stabilimento sarà il cenciaiolo Gori, un luogo dove vengono conferiti tutti i materiali destinati al riciclo. Vengono selezionati e divisi per tipologia e colore per essere poi trasformati in matasse. La parola “cenciaiolo” non ha cambiato significato nel corso dei secoli perché non è cambiato il lavoro in sé. Ma cosa fa nello specifico? Riconosce il tessuto al tatto, con piccoli tagli e perfino con un accendino! Una volta categorizzato viene inviato ai macchinari che scompongono le fibre e poi immagazzinato.
Dopo aver visto come viene lavorata ed ottenuta la materia prima ci trasferiremo allo stabilimento di filatura Valfilo, dove dalle matasse di cotone ed altri materiali viene ricavato il filo tramite cardatura, un procedimento antico che oggi viene effettuato da macchinari automatici e di precisione.
La cardatura genera nuovo filo di tessuto (stoppino) che viene avvolto in rocche per essere trasportato facilmente ai maglifici, dove viene lavorato per la creazione dei capi di abbigliamento.
Alla fine della visita allo stabilimento Valfilo è previsto il pranzo.
Il maglificio Elly è solo uno dei maglifici della filiera produttiva dei capi di Rifò, che utilizza il cotone e le fibre riciclate per creare nuovi capi di abbigliamento del catalogo del brand. In questo luogo, affollato di macchinari e scatole di rocche e capi finiti, vedremo quali sono i procedimenti che portano alla confezione. Uno dei momenti più affascinanti è il rimaglio: una macchina che è evoluta nel tempo ma che richiede maestria e una grande manualità per essere utilizzata. Questa fase può essere effettuata solo a mano, non esistono macchinari che sostituiscano la maestria della rimagliatrice ed è per questo che è letteralmente un mestiere in via di estinzione.
La sede degli uffici e del reparto creativo di Rifò sono la sorgente dalla quale prende vita il circolo virtuoso delle esperienze e della conoscenza che avrete acquisito fino a quel momento. In particolare, il reparto di ricerca e sviluppo dove vengono ideati e disegnati i capi e selezionati i tessuti che li formeranno. Con la certificazione B Corp acquisita nel 2020, Rifò è tra le aziende che si distinguono per un processo produttivo sostenibile e positivo per l’ambiente.
Avremo la possibilità di fotografare i tecnici, gli stilisti e tutto il personale al lavoro, in modo da completare la narrazione fotografica dal luogo in cui tutto è partito nel 2017.
La selezione delle immagini e l’editing sarà svolto presso un locale nelle vicinanze, sempre con la guida del fotografo docente, per permettervi di completare il lavoro di reportage.
Gli ambiti di scatto saranno sempre illuminati prevalentemente da luce artificiale, ed occasionalmente da quella naturale proveniente da finestre o prendiluce sul soffitto. Non è necessario un flash o altri tipi di sorgenti luminose portatili, a meno che non lo si ritenga utile per esprimere il proprio stile.
La stessa cosa vale per l’utilizzo di un teleobiettivo .
Il fotografo che vi accompagnerà usa un corredo Canon con lenti EF, che presterà volentieri in caso di necessità.
Nel caso non si disponesse di un computer portatile sarà possibile noleggiare un laptop tramite i partner di Storyworks , al costo complessivo di € 50,00 (es MacBook Pro 16 con software di editing Adobe installato).
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